L'olio di canapa rappresenta un‟importante fonte di acidi grassi polinsaturi e in particolar modo dell‟acido Linoleico e dell‟acido alfa-Linolenico, definiti come acidi grassi essenziali. Inoltre l’olio di semi di canapa ha un rapporto omega 6 omega 3 che si avvicina molto al rapporto ottimale indicato dall'EFSA. Il consumo di olio di semi di canapa è importante per arrivare a un giusto apporto giornaliero di omega 3.
L‟olio può essere utilizzato sia come condimento di verdure che per primi piatti o pietanze in genere. Un ambito di utilizzo nel quale l'Olio di semi di canapa è molto apprezzato e anche quello cosmetico : In ambito cosmetico viene utilizzato per la cura della pelle secca, ruvida e squamosa, perché i fitosteroli contenuti al suo interno,hanno un effetto positivo sulla perdita di acqua transepidermica (TEWL). Per la sue proprietà idratanti e lenitive è infatti impiegato come olio per massaggi, oppure come ingrediente nei prodotti antiaging.
Possiede anche un’ulteriore caratteristica: un alto contenuto di acidi grassi, vitamine e amminoacidi (molecole essenziali per la formazione delle proteine e sali minerali, come ferro, calcio, magnesio e potassio).
L’olio di semi di canapa viene anche impiegato come coadiuvante nella cura dell’artrite, perché la sua composizione gli attribuisce un’importante proprietà antinfammatoria. Per lo stesso motivo
l’olio estratto dai semi di canapa è utilizzato per applicazioni contro eczemi, dermatiti, micosi o irritazioni allergiche e per il trattamento della pelle a tendenza acneica.
LAVORI SCIENTIFICI
1. tratto da SEMI E OLIO DI CANAPA NUTRIZIONE E MEDICINA - Dr. Matteo M. Melosini
Gli acidi grassi polinsaturi, ed in particolare gli AGE, svolgono nell’ organismo una serie di funzioni fondamentali per la salute umana.
Sono i precursori degli eicosanoidi, ed in particolare delle prostaglandine, mediatori chimici con molteplici funzioni che agiscono come antinfiammatori naturali del corpo. Questi composti, derivati dagli AGE, svolgono funzioni regolatore come ad esempio per la coagulazione del sangue evitando l’aggregazione delle piastrine, nel processo di guarigione/cicatrizzazione delle mucose e nella risposta immunitaria.
Essi sono indispensabili per la struttura delle membrane biologiche composte dai fosfo-lipidi, che garantiscono la robustezza delle cellule nei tessuti corporei. Gli AGE regolano inoltre i flussi lipidici, agendo positivamente sul bilancio tra “colesterolo buono” (HDL) e “colesterolo cattivo” (LDL), rendendo il consumo d’ olio di canapa ideale per chi presenta alti livelli di colesterolo, problemi coronarici, arteriosi e al fegato.
Una dieta ricca in ω3 e in acidi grassi polinsaturi sostiene un metabolismo più dinamico, accelerando la combustione dei grassi e svolgendo un’azione anti-trombotica preventiva contro l’aterosclerosi. Viene inoltre aumentata la fluidità delle membrane corporee e in certi casi viene ridotta la necessità di insulina da parte dei diabetici.
Gli acidi grassi polinsaturi apportano una serie di benefici anche per la pelle, specialmente per quelle più irritate e secche, migliorando la qualità dei tessuti e alleviando i sintomi di alcune patologie cutanee come ad esempio l’ eczema.
Infine, il rapporto tra ω6 e ω3 è un fattore altrettanto rilevante per la salute, è stato infatti stimato che il rapporto ottimale trai due acidi grassi essenziali sia di 3 : 1, che rende l’ olio di canapa un prodotto ideale dato che presenta un rapporto di 2,5 : 1 molto simile a quello ottimale e difficilmente riscontrabile in natura.
2. TESI DI LAUREA LA CANAPA: DALLA TOSSICOLOGIA ALL’ALIMENTAZIONE Dott.ssa Federica Coppedè
Ci sono importanti evidenze che dimostrano come l‟aumento dei livelli di acidi grassi polinsaturi ω3 nel sangue, in particolare EPA e DHA, sia associato a un beneficio per la salute, riducendo malattie cardiovascolari, morbidità e mortalità (Calder 2004; Yokoyama et al., 2007; Marik et al., 2009). La miglior fonte di questi acidi grassi è l‟olio di pesce (Foster et al., 2009). Però, nei paesi occidentali (Scientific Advisory Committee on Nutrition (SACN) and Committee on Toxicity (COT)) l‟assunzione di olio di pesce rimane piuttosto bassa. Quindi è importante incrementare l‟assunzione di omega 3 da fonti alternative. Ci sono numerose fonti, che derivano dal regno vegetale, di acido alfa-linolenico (ALA), importante precursore di EPA e DHA. Però, la conversione di ALA in EPA e in DHA, risulta essere piuttosto scarsa (Burdge GC, Jones AE, Wootton SA, 2002; Burdge GC, Wootton SA, 2002).
Un altro importante precursore di EPA e DHA è l‟acido stearidonico (SDA). L‟SDA è un acido grasso polinsaturo, omega 3, che presenta 18 atomi di carbonio. Deriva da fonti vegetali e rappresenta un intermedio del processo di conversione di ALA in acidi grassi a lunga catena. Il meccanismo di conversione di ALA in EPA e DHA richiede l„intervento di una serie di enzimi tra cui: desaturasi, elongasi e ossidasi. La conversione di SDA in EPA e DHA risulta essere più efficiente rispetto alla conversione di ALA in EPA e DHA (Vidgren et al., 1997; Krul et al., 2012; James et al., 2003).
Ci sono pochi alimenti ricchi di SDA, tra questi identifichiamo olio di canapa, pesce e frutti di mare e semi provenienti dalla famiglia delle Boraginaceae (Guil-Guerrero 2007).
Quindi l’SDA si può considerare come un importante fonte di acidi grassi omega 3; rappresenta un ottimo precursore di acidi grassi a lunga catena, in particolare EPA e DHA.
L' olio di semi di canapa rappresenta una fonte di acido stearidonico (C 18:4, omega 3) e di acido gamma-linolenico (C 18:3, omega 6).
La presenza di SDA e gamma-linolenico rende questo olio unico nel suo genere, in quanto essi non si ritrovano nei semi oleaginosi tradizionali ad uso industriale, ma sono presenti in proporzioni variabili solo in alcune piante oleaginose non industriali come l‟olio di borragine, l‟olio di primula, l‟olio di ribes nero e di germe di grano (J.C. Callaway et al., 2004).
L’acido gamma-linolenico è noto per i suoi effetti benefici in disturbi cardiovascolari, psichiatrici, immunologici (Horrobin, 1992); è usato nel trattamento della neurodermatite e della psoriasi (J.C. Callaway et al., 2004) e, inoltre, è stato dimostrato un suo ruolo nell‟inibizione della proliferazione cellulare di cellule tumorali in vitro (Hrelia et al., 1996).
L’ olio di semi di canapa ha un perfetto bilancio per quanto riguarda il rapporto (3:1) relativo a omega 6 e omega 3 (Scorletti et al., 2013).
Questo rapporto, proprio perché si avvicina molto a quello ideale, è in accordo con le raccomandazioni dell‟European Food Safety Agency (EFSA).